Buoni propositi? No grazie!

Inizio di un nuovo anno, inizio di nuove pressioni. Sembra che ogni gennaio ci si trovi davanti a un gigantesco tabellone dei buoni propositi: obiettivi annuali, semestrali, trimestrali, ognuno accompagnato da una miriade di sottogoal. Ma siamo sicuri sia la cosa giusta?

Questo fenomeno peculiare di gennaio (ma anche un po’ di settembre) non solo genera ansia, ma si riflette in maniera sempre più intensa nei contenuti online, trasformando la pianificazione dell’anno in una fonte di stress anziché di ispirazione.

Come Professional Organizer, non posso che sostenere l’importanza di lavorare in maniera organizzata. Tuttavia, per chi mi segue, sa bene che per me l’organizzazione non è mai un fine, ma un mezzo. Un mezzo per semplificare il lavoro e la vita, per rendere la giornata lavorativa non solo più efficiente, ma anche più serena.

Fissare gli obiettivi già per la fine dell’anno è senza dubbio utile, ma non sempre realistico. Ancor meno lo è caricarsi di un lavoro di pianificazione intenso subito a inizio anno. Per alcuni può funzionare, ma non è una regola universale.

Specialmente se venite da un periodo che su carta dovrebbe essere riposante come le ferie di Natale, ma che poi nella pratica non lo è stato per mille motivi, approcciarsi in questo modo ai buoni propositi e alla pianificazione può essere controproducente.

Questo gennaio, vi invito a un approccio differente. Nella miei ultima newsletter, sia quella di dicembre che quella di gennaio, ho scelto di non concentrarmi sui buoni propositi o sulla revisione dell’anno.

La verità è che la proattività non sempre riflette le reali energie a nostra disposizione. Inserire troppi obiettivi può tradursi in un sovraccarico

Quindi, il mio consiglio? Fermati un momento.

Se la pianificazione ti stressa, mettila da parte. Invece di concentrarti su ciò che devi fare, rifletti su come vuoi sentirti nel nuovo anno e su cosa vuoi davvero ottenere. Elabora una tua personalissima vision e permettiti di popolarla di tutti i successi che vuoi.

Partire da ciò che desideri, anziché da ciò che devi fare, porta benefici non solo alla salute mentale, ma anche all’efficacia e alla produttività.

Una volta definita la tua visione, inizia a integrare gradualmente progetti, attività e obiettivi. Questo approccio ti permetterà di essere più realistico, tenendo conto delle energie che effettivamente hai a disposizione.

Ricordiamoci: la pianificazione è uno strumento, non un fine. Lasciamoci guidare dalla nostra visione personale e riscopriamo la serenità nel nostro lavoro e nella nostra vita quotidiana.

Buon anno!

I miei 5 strumenti preferiti per l’organizzazione

Benvenuti! In questo articolo condividerò con voi i miei strumenti preferiti per l'organizzazione. DISCLAIMER: ritengo fondamentale sottolineare che prima di immergersi nei vari strumenti di organizzazione, è cruciale valutare l'approccio e la strategia da adottare per apportare modifiche significative all'organizzazione. Se vi sentite stanchi e affaticati a fine giornata a causa di una gestione inefficace del tempo, non ha senso scaricare la prima app di lista attività che incontrate. È essenziale, piuttosto, analizzare in dettaglio le vostre attività quotidiane, comprenderne i tempi di esecuzione e condurre una valutazione accurata della situazione prima di cercare soluzioni.

Toggl: Il Mio Alleato nella Gestione del Tempo

In termini di gestione del tempo, il mio strumento preferito è senza dubbio Toggl. Ne ho recentemente parlato anche su Instagram. Toggl mi consente di monitorare attentamente quanto tempo dedico a ciascuna attività. L’ho adottato soprattutto quando ho iniziato a gestire più clienti, permettendomi di organizzare la mia settimana in base agli impegni specifici di ciascun cliente.

Un vantaggio notevole è che, prima di iniziare un’attività, devo registrare il tempo impiegato. Questo mi offre una duplice utilità: mi fornisce un input per iniziare l’attività e mi rende più consapevole del tempo che intendo dedicarle.

To-Do List Integrata con Notion: Il Mio Metodo Kanban

Per la gestione delle attività quotidiane, utilizzo una to-do list integrata con Notion. La strutturo seguendo il metodo Kanban, classificando le attività in base al loro stato di avanzamento: da fare, in corso o completate. Questo sistema mi consente di visualizzare chiaramente il progresso delle attività e di spostarle di categoria una volta completate.

In situazioni di particolare confusione o quando ho bisogno di una chiara visione delle mie attività, effettuo un “brain dump” su carta. Questo processo cartaceo consiste nel riportare su carta tutte le attività, i pensieri e le idee che riguardano il mio lavoro, consentendomi di organizzarle in progetti e attività specifiche.

Appunti Veloci con Google Keep

Quando mi vengono idee improvvisamente o ricordo cose da fare mentre sono fuori casa, ricorro a Google Keep. Questa app intuitiva mi serve come base di appoggio per appunti veloci. Una volta a casa, consulto l’app da desktop e organizzo le note in modo leggibile su Notion. Google Keep è molto flessibile: puoi inserirci foto oltre che testi e puoi personalizzare i “post it” con diversi colori, oltre che inserire delle vere e proprie checklist a spunta.

Notion: Il Mio Secondo Cervello per la Gestione

Passando alla gestione dei progetti, vorrei dedicare un focus a Notion. In realtà, lo utilizzo per praticamente tutto. Notion è come un secondo cervello per me, funzionando in qualsiasi contesto e rimanendo sempre a portata di mano, grazie anche all’applicazione sul mio cellulare.

Lo sfrutto come agenda per le cose da fare, come sistema di progetti con cartelle dedicate per ciascun cliente, garantendomi un controllo totale sulle attività per ogni cliente. Inoltre, lo uso per sviluppare idee progettuali e tengo traccia dei miei piani editoriali per YouTube, Instagram e il blog. Notion è diventato essenziale nella mia vita professionale e personale, aiutandomi persino a gestire attività quotidiane (c’è stato un periodo in cui segnavo addirittura ogni quanto e quale pianta dovevo innaffiare…!)

Google Calendar: Organizzare il Tempo in Modo Efficace

Parlando di gestione del tempo, non posso non menzionare Google Calendar. Questo strumento è fondamentale per tenere traccia degli appuntamenti giornalieri e pianificare momenti specifici per particolari lavori. Ad esempio, se so di avere una mattina densa di consulenze e conversazioni, evito di sovraccaricare il pomeriggio con ulteriori impegni, prediligendo invece qualche ora di lettura o riflessione sul mio business. La funzionalità di calendario condiviso con mio marito rende ancora più agevole l’organizzazione familiare.

Archiviazione e Gestione dei Documenti: Locali e Google Drive

Per quanto riguarda l’archiviazione e la gestione dei documenti, preferisco utilizzare le cartelle locali del mio PC e Google Drive. Trovo estremamente comodo avere accesso immediato ai miei file. Inoltre, se devo scannerizzare e inviare un documento, l’app di Google Drive mi permette di catturare l’immagine, convertirla in PDF e salvarla nella cartella appropriata.

Per analisi di bilancio e CRM, Excel rimane la mia scelta principale. Nonostante esistano sistemi più avanzati, trovo che Excel sia ancora la soluzione migliore per la mia attività. La sua capacità di elaborare tabelle e dati rimane insuperata.

Conclusioni: trova ciò che funziona per te (and stick to it!)

Prima di concludere, vorrei sottolineare l’importanza di trovare gli strumenti che meglio si adattano al proprio modo di lavorare. Ognuno di noi ha preferenze e metodologie diverse, quindi è fondamentale sperimentare diverse applicazioni e scegliere quella che massimizza la propria produttività. Tuttavia, una volta trovata la soluzione ideale, è importante mantenerla e non continuare a cambiare strumenti in modo eccessivo, evitando di disperdere le informazioni tra troppe piattaforme diverse.

E con questo, concludo questa panoramica dei miei strumenti preferiti per l’organizzazione. Spero che alcuni di questi possano essere utili anche a voi. Ci vediamo nel prossimo articolo!

7 strategie vincenti per gestire al meglio il tuo tempo e organizzare il tuo lavoro

Scarica la mia guida gratuita per scoprire le 7 strategie vincenti in tema di organizzazione del lavoro!

Ebbene si, ho creato una guida gratuita che puoi scaricare cliccando sul pulsante “Newsletter” del mio footer (a anche QUI) per aiutarti a gestire al meglio il tuo tempo e migliorare nell’organizzazione del lavoro.

Cosa troverai all’interno?

7 strategie per pianificare meglio le tue giornate e incrementare l’efficacia della tua gestione del tempo. Ciascuna strategia è pensata per risolvere uno specifico problema in tema di organizzazione, quale ad esempio la difficoltà a capire come impostare le priorità del giorno, la poca chiarezza nella definizione delle attività, le costanti disrazioni e la maledetta procrastinazione!

Se ti dovessi chiedere ora quale tra gli aspetti elencati sopra ritrovi nella tua vita lavorativa, sono abbastanza certa che li nomineresti tutti o quasi. Infatti, avere consapevolezza di cosa nello specifico non funziona nella gestione del lavoro e come risolverlo è un percorso complesso che – ironia della sorte! – richiede anch’esso tempo e motivazione.

La consulenza del Professional Organizer serve proprio a questo, a fornirti una guida per individuare i nodi cruciali, strutturare un piano d’azione che si basa sulle tue concrete necessità e festeggiare insieme a te i risultati raggiunti. Mi sono resa conto che cercare consigli su Google in tema di organizzazione è come capire che disturbo hai sulla base di un sintomo comparso: internet ti offrirà una rosa di malattie molto diverse tra di loro (una fra queste sarà sicuramente mortale!), creandoti ancora più confusione e smarrimento. Per questo motivo ho suddiviso le strategie di questa guida in tre pilastri portanti della produttività, di modo che potrai agevolmente ritrovare quella che ti serve sulla base dell’area di intervento individuata.

Per scoprire le 7 strategie ti invito a scaricare la guida; qui vorrei soffermarmi sul concetto di produttività intenzionale, al quale tengo particolarmente. La produttività è generalmente definita come l’attitudine a conseguire un risultato superiore ai mezzi impiegati. Il rapporto tra la quantità prodotta in una data unità di tempo e i mezzi impiegati per produrla.

Al giorno d’oggi il concetto di produttività è associato spesso al fare di più e più velocemente. Io sono convinta che massimizzare la produttività a tutti i costi sia controproducente e che avere una solida organizzazione personale ci possa avvicinare a un concetto di produttività dove i risultati lavorativi e una buona qualità di vita possano coesistere. Quando parlo di produttività, quindi, intendo sempre produttività intenzionale. C’è una bella differenza tra impegnarsi in mille progetti a caso e lavorare invece ai progetti giusti, che ti avvicinano ai tuoi obiettivi.

 Quando lavori, quindi, cerca sempre di bilanciare l’input con l’output. In questo modo saprai di star lavorando tanto, ma con costanza e ritmo. 

Dopo questa piccola riflessione ti lascio alla lettura della guida! Fammi sapere cosa ne pensi!

 

Alessandra

 

Procrastinazione e vita da freelance

Ciao a tutti! Oggi parleremo di un problema che riguarda molti freelance: la procrastinazione.

La vita del freelance può essere connotata da grande flessibilità, di impegni, di scadenze o di obiettivi lavorativi. Questa flessibilità, che ovviamente è il grande vantaggio della vita del freelance, nasconde anche una grande insidia, ovvero la procrastinazione. Quando si lavora da soli senza un capo che ci supervisiona o con scadenze variabili, può essere difficile mantenere alta la concentrazione e la produttività. Ma non preoccuparti, perché in questo video ti darò cinque consigli per affrontare la procrastinazione e lavorare con efficacia.

Consiglio numero uno: stabilisci un piano di lavoro. Quando si lavora come freelance, ci possono essere molte attività da svolgere, perché si hanno clienti diversi o perché svogli mansioni diverse tra loro. Questo può portare a non avere piani chiari e precisi sui compiti da svolgere di giorno in giorno o di settimana in settimana, aumentando il rischio di sopraffazione e quindi di procrastinazione. Quindi, la prima cosa che ti consiglio di fare è pianificare la tua giornata. Gli strumenti che consiglio sempre ai miei clienti sono la matrice di Eisenhower e la to-do list.

Decidi quindi le attività del giorno e assegna loro la giusta priorità. Ciò ti aiuterà a rimanere concentrato e concentrata sui tuoi obiettivi e a gestire il tuo tempo in modo più efficace.

Consiglio numero due: crea una routine. Quando si lavora come freelance, spesso e volentieri si ha maggiore libertà di organizzare il proprio tempo e la propria routine come meglio si crede. Ma attenzione! Questo non vuol dire svegliarsi la mattina ed essere in balia degli eventi. Senza una routine ben definita, è facile perdere di vista il tempo e procrastinare.

Innanzitutto, è importante stabilire degli orari fissi per il lavoro. Può essere che ogni giorno della settimana sia diverso, va bene anche stabilire degli orari di massima di giorno in giorno, ma assicurati di farlo al mattino, così da prendere un impegno mentale. Inoltre, scegli un luogo fisso dove lavorare anche della casa, in modo da creare un’associazione mentale tra quel luogo e il lavoro. Questo ti aiuterà a entrare (e uscire) in modalità “lavoro” più facilmente.

Da ultimo, stabilisci delle pause regolari durante la giornata. Prenditi del tempo per fare una breve passeggiata all’aperto, fare uno spuntino o persino fare una breve siesta, se ti aiuta a ricaricare le batterie. Ciò ti aiuterà a non dissipare tutte le tue energie, arrivando a fine giornata a pezzi.

Consiglio numero tre: riduci al minimo le distrazioni! Individua ciò che per te rappresenta una distrazione, come i social media o la mail o lo smartphone. Quindi, cerca di ridurle al minimo. Disattiva le notifiche dei social media, non tenere aperta la posta elettronica, metti in silenzioso il telefono. Se lavori da casa, cerca di stabilire dei tempi in cui dedicare a quelle attività tipo fare la lavatrice o la lavastoviglie che sono necessarie sicuramente e possono essere delle pause efficaci se riesci a rilassarti, ma non devono toglierti tutto il tempo.

Consiglio numero quattro: programma delle riunioni con te stess*.  Quando si lavora come freelance, è facile perdere di vista gli obiettivi a lungo termine e concentrarsi solo sui compiti quotidiani. Per evitare che questo accada, pianifica delle riunioni a intervalli regolari. Durante queste riunioni, prenditi il tempo per riflettere sui tuoi progressi, rivedere i tuoi obiettivi e pianificare la prossima settimana o il prossimo mese.

In questo modo, potrete mantenere il controllo sul tuo lavoro, monitorare i tuoi progressi nel tempo e ridurre il rischio di procrastinare attività che sai che vanno portate avanti.

Consiglio numero cinque: trova un accountabuddy.  A volte, quando lavoriamo da soli, ci manca l’ispirazione o la motivazione per fare il nostro lavoro. Avere un collega “accountabuddy” può aiutare a risolvere questo problema, non solo per sentirsi meno soli, ma anche perché dire a qualcuno che farete una cosa è una presa di responsabilità e lavorerai anche solo per non venire meno a questo impegno di farvi vedere coerenti.

Scegli un collega con cui potete condividere i vostri obiettivi e che ti chiederà conto del tuo lavoro. Puoi concordare di avere una riunione settimanale in cui vi scambiate idee e vi incoraggiate reciprocamente a continuare a lavorare verso i vostri obiettivi oppure, come faccio io ogni tanto, entrare in zoom call per lavorare.

In questo modo, non solo avrai un supporto emotivo, ma sarai anche più motivat* a lavorare sodo per raggiungere i tuoi obiettivi.

Ecco i miei cinque consigli su come essere produttivi come freelance anche senza un capo che ti supervisioni. Spero che questi consigli possano essere utili! Se hai altri suggerimenti o tecniche che usi per evitare la procrastinazione, lascia un commento qui sotto!

Agenda: come scegliere quella giusta per te

La scelta dell'agenda è un momento importante per dare il giusto ritmo all'organizzazione delle nostre giornate. Ma come si sceglie un'agenda? A quali fattori dare più importanza e quali invece tralasciare?

  1. Identifica le tue esigenze

Prima di iniziare a cercare un’agenda, è importante identificare le tue esigenze personali. Chiediti quale sarà l’uso principale dell’agenda. La userai principalmente per lavoro, studio o per tracciare gli impegni familiari? Avrai bisogno di spazio extra per annotazioni o elenchi di cose da fare? Sarai in viaggio spesso e vorrai un’agenda compatta da portare con te? Rispondere a queste domande ti aiuterà a limitare le opzioni e trovare l’agenda che meglio si adatta alle tue necessità.

2. Il supporto

Preferisci un’agenda cartacea o digitale? La prima fa per te se vuoi una massima personalizzazione, ti piace scarabocchiare e sai di poterla portare sempre con te. L’agenda digitale invece è generalmente più ordinata, non devi scegliere a priori la visualizzazione ma sopratutto puoi condividerla con altre persone. Qualsiasi supporto tu scelga, ricordati che la regola aurea è: un supporto solo! Non annotare le attività sia in cartaceo (magari sui post-it!) sia in digitale, perchè il rischio di perdere di vista gli impegni è altissimo.

3. La visualizzazione

Mensile, settimanale, giornaliera… come preferisci visulizzare i tuoi impegni? Ogni formato ha i suoi vantaggi e svantaggi, quindi valuta attentamente quale ti conviene di più. Se hai molti appuntamenti ogni giorno e desideri uno spazio dettagliato per ciascuno di essi, un’agenda giornaliera potrebbe essere la scelta migliore. Se, invece, preferisci avere una panoramica settimanale dei tuoi impegni, un’agenda settimanale potrebbe essere più adatta. Infine, se desideri una visione d’insieme del mese, un’agenda mensile sarà la soluzione ideale.

4. Il prezzo

Hai valutato pro e contro, analizzato decine di agende, soppesato le tue necessità e finalmente trovato l’agenda. Poi guardi il prezzo e… “noooo, non esiste!”. Questa è sempre stata la mia reazione di fronte ai prodotti accuratamente selezionati per me: sono sempre più costosi di quanto mi immaginassi.

Tuttavia, vale la pena chiederti: “quanto sono dispost* a spendere per la mia organizzazione?“. Se hai trovato un’agenda meno costosa e simile, ovviamente tutto di guadagnato. Altrimenti, io sono dell’idea che per alcuni prodotti è importante spendere i soldi che meritano. Considera che l’agenda ti accompagnerà tutto l’anno, se scelta bene ti supporterà e ti permetterà di non perdere il controllo dei tuoi impegni.

Quindi: stabilisci un budget e cerca di non discostarti da quello. Se poi trovi l’agenda della vita… probabilmente ne varrà la pena 🙂

5. La gestione

Dopo aver valutato gli aspetti tecnici sopra descritti, una riflessione va dedicata all’utilizzo che farai dell’agenda. A nulla serve l’agenda perfetta se non la consulti mai, o te la dimentichi in giro! Riguarda l’agenda come prima cosa al mattino e ultima alla sera (prima di chiudere con il lavoro). In questo modo avrai sempre sotto controllo gli impegni che ti aspettano e non rischierai di mancare appuntamenti importanti. Crea delle categorie che ti aiutino mentalmente a identificare gli ambiti o le attività. Se hai un’agenda mista (lavoro/vita privata) puoi usare dei colori specifici per ciascun ambito; se usi l’agenda solo per il lavoro potrai suddividere per tipologie di attività (amministrativa, networking, lavoro per clienti etc) oppure ancora per cliente.

6. La mia soluzione

Da quando sono libera professionista (e da amante assoluta del digitale) il metodo che funziona meglio per me è:

  1. Google Calendar 
  2. Le to-do list su Notion

In questo modo so che ho sempre tutto sotto controllo e accessibile dallo smartphone. Se dovessi però suggerire un’agenda cartacea, penso che la più funzionale sia quella a visualizzazione settimanale, per avere una visione di insieme degli impegni che favorisca la pianificazione ma non sia eccessivamente dispersiva.

In conclusione, scegliere l’agenda giusta è un passo importante per organizzare al meglio la tua vita. Considera le tue esigenze personali, il formato, lo spazio disponibile, la qualità, lo stile e anche l’opzione digitale se lo desideri. Ricorda che l’agenda perfetta è quella che ti fa sentire motivat* e organizzat* ogni giorno. Quindi, prenditi il tempo necessario per fare la scelta giusta e goditi il processo di pianificazione e organizzazione che ti offrirà la tua nuova agenda.

E tu, che agenda usi?

ART: Ritrova l’attenzione e riduci lo stress

Vuoi ritrovare la tua attenzione e ridurre lo stress? La soluzione potrebbe trovarsi proprio fuori dalla tua porta di casa. L'Attention Restoration Theory (ART), una teoria della psicologia ambientale, suggerisce che immergersi in paesaggi naturali può aiutarti a recuperare l'attenzione e ridurre la fatica mentale. In questo articolo, esploreremo come la natura può svolgere un ruolo essenziale nel ridurre lo stress e migliorare la tua capacità di concentrazione.

La potenza della natura nel ripristinare l’attenzione

Secondo l’Attention Restoration Theory, elaborata dai professori di psicologia Kaplan e Kaplan, per sperimentare un riposo rigenerante, è importante che l’ambiente in cui ci immergiamo abbia alcune caratteristiche specifiche. In questo video ho raccontato come l’ART ti può aiutare a recuperare attenzione e focus. Se invece preferisci leggere, buona continuazione! 🙂

Ecco alcune delle caratteristiche che l’ambiente rigenerante deve possedere:

  1. Distanza dalla fonte di stress. Per liberare la mente dallo stress quotidiano, è fondamentale allontanarsi dall’ambiente che lo ha causato. La natura, con la sua bellezza e maestosità, offre un’opportunità perfetta per sfuggire alle pressioni della vita quotidiana.
  2. Fascino intrinseco. Un ambiente rigenerante deve essere affascinante di per sé, catturando la tua attenzione senza sforzo. La natura, con la sua ricchezza di colori, suoni e forme, offre una gamma di stimoli che incantano i nostri sensi e ci permettono di scollegarci dai pensieri stressanti.
  3. Sicurezza e comfort. Per ottenere i benefici riparatori della natura, è essenziale sentirci al sicuro e a nostro agio. Un ambiente naturale ci offre una sensazione di tranquillità e pace, lontano da situazioni che attivano il senso di pericolo.
  4. Coerente con la tua idea di relax. Un ambiente rigenerante deve essere compatibile con la tua idea di piacevolezza. Scegli un luogo che rispecchia i tuoi interessi e desideri, dove puoi goderti appieno l’esperienza di essere immerso nella natura.
Come la natura ripristina l’attenzione

La natura offre una varietà di elementi che la rendono un ambiente ideale per il ripristino dell’attenzione e la riduzione dello stress. Ecco alcune delle caratteristiche che contribuiscono a questo processo:

  1. Stimoli visivi e acustici: I paesaggi naturali sono ricchi di stimoli visivi come alberi, fiori, uccelli e insetti. Questi elementi sono capaci di distogliere la nostra attenzione da pensieri stressanti e permettono alla mente di allontanarsi dai pensieri stressanti.
  2. Complessità visiva: La varietà di forme, colori e dettagli presenti nella natura aiuta a mantenere l’attenzione. La complessità visiva stimola la mente e impedisce che essa si affatichi.
  3. Coerenza: La ripetizione di elementi naturali come alberi e foglie fornisce una sensazione di coerenza che permette alla mente di rimanere focalizzata. Questo  favorisce la concentrazione e il ripristino dell’attenzione.
  4. Tranquillità: La pace e il silenzio della natura offrono un’atmosfera tranquilla che rilassa la mente e riduce la fatica mentale. La sensazione di calma e serenità che la natura regala è benefica per il nostro benessere complessivo.

In conclusione, a volte non c’è bisogno di cercare soluzioni complicate per ridurre lo stress e potenziare la memoria. La natura offre un rimedio semplice ed efficace: una piacevole passeggiata.

Approfitta della bellezza e della serenità che la natura può offrire e goditi i benefici di un’attenzione ripristinata e di una mente più concentrata. Quindi, la prossima volta che avrai bisogno di staccare la spina, lascia da parte il tuo smartphone o la TV e immergiti nella meraviglia della natura!

4 buoni motivi per prendersi una pausa (+ uno bonus!)

Perché è importante prendersi una pausa? L’attuale cultura della produttività spinge a sentirci in colpa quando vogliamo prenderci dei periodi di pausa, come se questo ci rendesse meno produttivi o scansafatiche.

Niente di più sbagliato! Durante i miei percorsi di consulenza specifico sempre che la gestione del proprio tempo non ha come obiettivo principale una maggior produttività, bensì riuscire a trovare dei momenti da dedicare a se stessi e alle cose più importanti, fondamentale per ricaricare le pile. La produttività è solo un diretto beneficio di quei momenti!

Vediamo ora 4 buoni motivi per prendersi una pausa:

1. Ridurre i livelli di stress per tutelare la salute mentale e fisica: Lo stress può avere gravi effetti negativi sul nostro benessere generale. Prendersi una pausa permette di allentare la tensione accumulata, ridurre l’ansia e il nervosismo, e promuovere un senso di calma interiore.  Durante la pausa, se sfruttata bene, si possono abbassare i livelli di cortisolo e si può ripristinare l’equilibrio mentale e fisico, favorendo una migliore salute complessiva.

2. Ridurre l’affaticamento decisionale per riprendere il controllo delle proprie scelte: Prendere decisioni continuamente senza interruzioni può portare alla così detta decision fatigue, cioè quella sensazione di non avere più energie per decidere neanche la più piccola delle cose. Quando siamo stanchi o stressati, diventa più difficile prendere decisioni razionali e ponderate. Una pausa ci consente di allontanarci dalle decisioni imminenti, liberare la mente da sovraccarichi e ritrovare la chiarezza mentale. Al ritorno dalla pausa, saremo più in grado di prendere decisioni più efficaci e consapevoli.

3. Ripristinare la concentrazione per riportare il focus su ciò che conta davvero: La nostra concentrazione può diminuire nel corso della giornata a causa di numerosi fattori, come le distrazioni, lo stress o la fatica mentale. Prendersi una pausa permette di staccare la mente dalle attività in corso e di ripristinare la concentrazione. Durante la pausa, possiamo praticare esercizi di respirazione, fare una passeggiata all’aperto o dedicarci a un’attività che ci piace. Questo ci aiuta a riconnetterci con noi stessi e a ritrovare il focus sulle attività più importanti, migliorando la produttività e la qualità del lavoro svolto.

4. Migliorare la creatività per trovare soluzioni e sviluppare nuove idee: La creatività è un elemento fondamentale per risolvere problemi e innovare. Tuttavia, quando siamo costantemente immersi nelle stesse attività, può essere difficile trovare nuove prospettive o idee originali. Prendersi una pausa ci consente di allontanarci temporaneamente dalle sfide e di stimolare la nostra creatività. Possiamo dedicarci a attività ricreative, come leggere un libro, ascoltare musica o fare un’attività artistica. Questo ci aiuta a rilassare la mente e ad aprire spazi per nuove idee e soluzioni creative.

5. Bonus: migliorare la produttività come felice conseguenza! 🙂 Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, prendersi delle pause regolari può effettivamente migliorare la produttività. Quando permettiamo al nostro corpo e alla nostra mente di riposare e rigenerarsi, siamo in grado di affrontare le attività con maggiore energia e concentrazione. Le pause ci aiutano a evitare l’esaurimento, a mantenere un livello di energia sostenibile nel tempo e a lavorare in modo più efficiente. Quindi, prenditi quelle pause senza sensi di colpa e godi dei benefici che ne derivano!

In conclusione, prendersi delle pause regolari durante la giornata è essenziale per il benessere mentale, la creatività e la produttività. 

Scegli momenti di pausa che funzionano per te e sfruttali al meglio.

 Non dimenticare di dedicare del tempo a te, perché il tuo equilibrio e la tua felicità sono altrettanto importanti della produttività!

Chi è e come può aiutarti il Professional Organizer

Che lavoro fa il Professional Organizer?

Il Professional Organizer, secondo la definizione di APOI – Associazione Professional Organizer Italia “fornisce informazioni, strategie e supporto per aiutare le persone ad organizzarsi. Assiste i clienti a trovare equilibrio, restituire ordine e massimizzare le proprie risorse. Con l’utilizzo di sistemi organizzativi personalizzati e l’insegnamento di abilità di organizzazione, aiuta le persone, le organizzazioni, le aziende a prendere il controllo di ciò che li circonda, del loro tempo, dello spazio, dei cumuli di documenti e oggetti, delle loro vite”.

Il Professional Organizer (P.O.) è quindi la figura professionale di riferimento in tema di organizzazione personale.

Il lavoro del Professional Organizer ha avuto origine negli Stati Uniti negli anni ’80, ma si è diffuso in Italia solo negli ultimi anni. Un contributo fondamentale alla diffusione della professione è stato dato da APOI, l’Associazione dei P.O. che risponde alle “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” ai sensi della legge 14 gennaio 2013 , n. 4.

Quando sono venuta a conoscenza della professione di P.O. e di APOI, non ho dubitato di associarmi neanche per un secondo. I motivi sono diversi:

Primo tra tutti, associarsi ad APOI significa essere riconosciuta come professionista, dando valore alla mia reputazione e credibilità. Sottoscrivo il codice etico di APOI che guida la mia condotta con i clienti e ogni anno ho l’obbligo di maturare i crediti formativi che vengono rilasciati in sede di aggiornamento professionale.

Il secondo motivo è che credo fortemente nella collaborazione tra professionisti ed APOI rappresenta una bellissima occasione di networking tra colleghi. 

Ho conosciuto persone fantastiche e professionisti dai quali imparare costantemente.

Che lavoro NON fa il Professional Organizer?

Ci tengo a chiarire anche di cosa non si occupa il Professional Organizer, indipendentemente dall’ambito di specializzazione.

Innanzitutto, il P.O. non decide al posto tuo: che sia cosa buttare del tuo armadio, che scelte lavorative fare, cosa dire ai tuoi figli.

Il Professional Organizer ti consiglia e ti segue sulla base delle informazioni condivise, ma non si sostituisce alla tua figura.

In secondo luogo, il Professional Organizer non è uno psicoterapeuta e non fornisce consulenza psicologica.

Dal mio punto di vista il supporto emotivo del P.O. è fondamentale per creare un legale di fiducia e di accettazione priva di giudizio che permetta al cliente di percepire sicurezza psicologica nell’affrontare il percorso.

Il P.O., tuttavia, non deve sostituirsi al lavoro dello psicologo, dello psicoterapeuta o dello psichiatra, che sono professionisti della salute mentale.

Da ultimo, il P.O. non è un Assistente Virtuale. Alcuni P.O. sono anche Assistenti Virtuali, in quanto le figure condividono alcuni aspetti della loro attività, come l’organizzazione e la semplificazione della vita dei propri clienti.

Tuttavia, la loro attività è differente per natura e per modalità di svolgimento. L’Assistente Virtuale (VA) può fornire servizi di supporto amministrativo, come la gestione dell’e-mail, l’organizzazione degli appuntamenti, la pianificazione di viaggi, la creazione di report e la gestione dei social media, tutto in modalità telematica.

Il P.O. si occupa della strategia dietro l’operatività, offre supporto nella elaborazione del metodo; può lavorare da remoto, ma certamente anche di persona.

In che ambiti lavora il Professional Organizer?

Il P.O. può offrire i suoi servizi nei seguenti ambiti:

  • Casa
  • Famiglia
  • Lavoro
  • Tempo
  • Gestione dei cambiamenti
  • Disorganizzazione cronica
Io mi occupo di aiutare liberi professionisti e aziende nella gestione dei flussi di lavoro, al fine di migliorare l’organizzazione e la produttività dei lavoratori.
Ovviamente le varie specializzazioni sono vasi comunicanti, per cui quando parlo con i miei clienti di lavoro parlo anche di gestione del tempo e li supporto nelle fasi di cambiamento della loro vita lavorativa.
 

Con questo articolo spero di averti chiarito dubbi e domande rispetto alla mia professione. Ogni Professional Organizer ha il proprio modo di lavorare e i propri servizi, se vuoi conoscere i miei clicca qui!

Stai per caso procrastinando? La legge di Parkinson ti può aiutare!

In questo articolo scoprirai 3 consigli per sfruttare la legge di Parkinson a tuo vantaggio!

Sei anche tu vittima della sindrome del “lo farò dopo”?

Se la risposta è sì, allora sai di cosa sto parlando. La procrastinazione è l’arte di rimandare, di posticipare, di rinviare qualcosa che dovrebbe essere fatto oggi, domani o la settimana prossima. Ma, alla fine, ciò che è rimasto inevitabilmente è un senso di colpa e stress che ci attanaglia.

Non preoccuparti, la procrastinazione riguarda più dell’80% dei lavoratori. Oggi voglio condividere con te alcuni consigli sulla base della legge di Parkinson, che possono aiutarti a superare questa sindrome una volta per tutte.

La Legge di Parkinson afferma che “il lavoro si espanderà in modo da occupare tutto il tempo disponibile per il suo completamento“.

Ciò significa che, se hai due ore per fare una presentazione, ci vorranno due ore per completarla. Questo comporta che tenderai inesorabilmente a ridurti all’ultimo e procrastinare l’esecuzione di quella attività.

 

Ecco 3 consigli per sfruttare la legge di Parkinson a tuo vantaggio:

  1. Crea un senso di urgenza e lavora come se avessi metà del tempo a disposizione. Spesso, quando abbiamo molto tempo a disposizione, tendiamo a diventare pigri e a procrastinare, ma quando siamo sotto pressione, diventiamo più produttivi e troviamo il modo di completare i compiti in modo efficiente. Una delle migliori tecniche per creare un senso di urgenza è impostare scadenze artificiali.
  1. Inizia l’attività, anche solo per due minuti. Il cervello entrerà in “modalità lavoro” e sarà più facile continuare. Spesso, la procrastinazione si basa sulla paura dell’ignoto o sulla paura di fallire, ma quando iniziamo a lavorare, il nostro cervello inizia a concentrarsi su cosa sta facendo, lasciando la presa su ciò che deve ancora fare. Imposta un timer per solo due minuti; dopo due minuti, puoi decidere se continuare o fermarti. La maggior parte delle volte, una volta che hai iniziato, vedrai che sarà molto più facile continuare.
  1. Fissa una ricompensa al termine dell’attività! Decidi un premio da concederti una volta terminata l’attività, ti aiuterà a portare avanti il compito sapendo che alla fine ti aspetta una ricompensa. La ricompensa può essere qualcosa di semplice, l’importante è che sia una cosa che ti piace e che ti motivi a terminare l’attività entro i tempi stabiliti.

 

Spero che questi consigli ti siano stati utili e ti auguro buona fortuna nella tua lotta contro la procrastinazione!