ART: Ritrova l’attenzione e riduci lo stress

Vuoi ritrovare la tua attenzione e ridurre lo stress? La soluzione potrebbe trovarsi proprio fuori dalla tua porta di casa. L'Attention Restoration Theory (ART), una teoria della psicologia ambientale, suggerisce che immergersi in paesaggi naturali può aiutarti a recuperare l'attenzione e ridurre la fatica mentale. In questo articolo, esploreremo come la natura può svolgere un ruolo essenziale nel ridurre lo stress e migliorare la tua capacità di concentrazione.

La potenza della natura nel ripristinare l’attenzione

Secondo l’Attention Restoration Theory, elaborata dai professori di psicologia Kaplan e Kaplan, per sperimentare un riposo rigenerante, è importante che l’ambiente in cui ci immergiamo abbia alcune caratteristiche specifiche. In questo video ho raccontato come l’ART ti può aiutare a recuperare attenzione e focus. Se invece preferisci leggere, buona continuazione! 🙂

Ecco alcune delle caratteristiche che l’ambiente rigenerante deve possedere:

  1. Distanza dalla fonte di stress. Per liberare la mente dallo stress quotidiano, è fondamentale allontanarsi dall’ambiente che lo ha causato. La natura, con la sua bellezza e maestosità, offre un’opportunità perfetta per sfuggire alle pressioni della vita quotidiana.
  2. Fascino intrinseco. Un ambiente rigenerante deve essere affascinante di per sé, catturando la tua attenzione senza sforzo. La natura, con la sua ricchezza di colori, suoni e forme, offre una gamma di stimoli che incantano i nostri sensi e ci permettono di scollegarci dai pensieri stressanti.
  3. Sicurezza e comfort. Per ottenere i benefici riparatori della natura, è essenziale sentirci al sicuro e a nostro agio. Un ambiente naturale ci offre una sensazione di tranquillità e pace, lontano da situazioni che attivano il senso di pericolo.
  4. Coerente con la tua idea di relax. Un ambiente rigenerante deve essere compatibile con la tua idea di piacevolezza. Scegli un luogo che rispecchia i tuoi interessi e desideri, dove puoi goderti appieno l’esperienza di essere immerso nella natura.
Come la natura ripristina l’attenzione

La natura offre una varietà di elementi che la rendono un ambiente ideale per il ripristino dell’attenzione e la riduzione dello stress. Ecco alcune delle caratteristiche che contribuiscono a questo processo:

  1. Stimoli visivi e acustici: I paesaggi naturali sono ricchi di stimoli visivi come alberi, fiori, uccelli e insetti. Questi elementi sono capaci di distogliere la nostra attenzione da pensieri stressanti e permettono alla mente di allontanarsi dai pensieri stressanti.
  2. Complessità visiva: La varietà di forme, colori e dettagli presenti nella natura aiuta a mantenere l’attenzione. La complessità visiva stimola la mente e impedisce che essa si affatichi.
  3. Coerenza: La ripetizione di elementi naturali come alberi e foglie fornisce una sensazione di coerenza che permette alla mente di rimanere focalizzata. Questo  favorisce la concentrazione e il ripristino dell’attenzione.
  4. Tranquillità: La pace e il silenzio della natura offrono un’atmosfera tranquilla che rilassa la mente e riduce la fatica mentale. La sensazione di calma e serenità che la natura regala è benefica per il nostro benessere complessivo.

In conclusione, a volte non c’è bisogno di cercare soluzioni complicate per ridurre lo stress e potenziare la memoria. La natura offre un rimedio semplice ed efficace: una piacevole passeggiata.

Approfitta della bellezza e della serenità che la natura può offrire e goditi i benefici di un’attenzione ripristinata e di una mente più concentrata. Quindi, la prossima volta che avrai bisogno di staccare la spina, lascia da parte il tuo smartphone o la TV e immergiti nella meraviglia della natura!

4 buoni motivi per prendersi una pausa (+ uno bonus!)

Perché è importante prendersi una pausa? L’attuale cultura della produttività spinge a sentirci in colpa quando vogliamo prenderci dei periodi di pausa, come se questo ci rendesse meno produttivi o scansafatiche.

Niente di più sbagliato! Durante i miei percorsi di consulenza specifico sempre che la gestione del proprio tempo non ha come obiettivo principale una maggior produttività, bensì riuscire a trovare dei momenti da dedicare a se stessi e alle cose più importanti, fondamentale per ricaricare le pile. La produttività è solo un diretto beneficio di quei momenti!

Vediamo ora 4 buoni motivi per prendersi una pausa:

1. Ridurre i livelli di stress per tutelare la salute mentale e fisica: Lo stress può avere gravi effetti negativi sul nostro benessere generale. Prendersi una pausa permette di allentare la tensione accumulata, ridurre l’ansia e il nervosismo, e promuovere un senso di calma interiore.  Durante la pausa, se sfruttata bene, si possono abbassare i livelli di cortisolo e si può ripristinare l’equilibrio mentale e fisico, favorendo una migliore salute complessiva.

2. Ridurre l’affaticamento decisionale per riprendere il controllo delle proprie scelte: Prendere decisioni continuamente senza interruzioni può portare alla così detta decision fatigue, cioè quella sensazione di non avere più energie per decidere neanche la più piccola delle cose. Quando siamo stanchi o stressati, diventa più difficile prendere decisioni razionali e ponderate. Una pausa ci consente di allontanarci dalle decisioni imminenti, liberare la mente da sovraccarichi e ritrovare la chiarezza mentale. Al ritorno dalla pausa, saremo più in grado di prendere decisioni più efficaci e consapevoli.

3. Ripristinare la concentrazione per riportare il focus su ciò che conta davvero: La nostra concentrazione può diminuire nel corso della giornata a causa di numerosi fattori, come le distrazioni, lo stress o la fatica mentale. Prendersi una pausa permette di staccare la mente dalle attività in corso e di ripristinare la concentrazione. Durante la pausa, possiamo praticare esercizi di respirazione, fare una passeggiata all’aperto o dedicarci a un’attività che ci piace. Questo ci aiuta a riconnetterci con noi stessi e a ritrovare il focus sulle attività più importanti, migliorando la produttività e la qualità del lavoro svolto.

4. Migliorare la creatività per trovare soluzioni e sviluppare nuove idee: La creatività è un elemento fondamentale per risolvere problemi e innovare. Tuttavia, quando siamo costantemente immersi nelle stesse attività, può essere difficile trovare nuove prospettive o idee originali. Prendersi una pausa ci consente di allontanarci temporaneamente dalle sfide e di stimolare la nostra creatività. Possiamo dedicarci a attività ricreative, come leggere un libro, ascoltare musica o fare un’attività artistica. Questo ci aiuta a rilassare la mente e ad aprire spazi per nuove idee e soluzioni creative.

5. Bonus: migliorare la produttività come felice conseguenza! 🙂 Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, prendersi delle pause regolari può effettivamente migliorare la produttività. Quando permettiamo al nostro corpo e alla nostra mente di riposare e rigenerarsi, siamo in grado di affrontare le attività con maggiore energia e concentrazione. Le pause ci aiutano a evitare l’esaurimento, a mantenere un livello di energia sostenibile nel tempo e a lavorare in modo più efficiente. Quindi, prenditi quelle pause senza sensi di colpa e godi dei benefici che ne derivano!

In conclusione, prendersi delle pause regolari durante la giornata è essenziale per il benessere mentale, la creatività e la produttività. 

Scegli momenti di pausa che funzionano per te e sfruttali al meglio.

 Non dimenticare di dedicare del tempo a te, perché il tuo equilibrio e la tua felicità sono altrettanto importanti della produttività!

Chi è e come può aiutarti il Professional Organizer

Che lavoro fa il Professional Organizer?

Il Professional Organizer, secondo la definizione di APOI – Associazione Professional Organizer Italia “fornisce informazioni, strategie e supporto per aiutare le persone ad organizzarsi. Assiste i clienti a trovare equilibrio, restituire ordine e massimizzare le proprie risorse. Con l’utilizzo di sistemi organizzativi personalizzati e l’insegnamento di abilità di organizzazione, aiuta le persone, le organizzazioni, le aziende a prendere il controllo di ciò che li circonda, del loro tempo, dello spazio, dei cumuli di documenti e oggetti, delle loro vite”.

Il Professional Organizer (P.O.) è quindi la figura professionale di riferimento in tema di organizzazione personale.

Il lavoro del Professional Organizer ha avuto origine negli Stati Uniti negli anni ’80, ma si è diffuso in Italia solo negli ultimi anni. Un contributo fondamentale alla diffusione della professione è stato dato da APOI, l’Associazione dei P.O. che risponde alle “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” ai sensi della legge 14 gennaio 2013 , n. 4.

Quando sono venuta a conoscenza della professione di P.O. e di APOI, non ho dubitato di associarmi neanche per un secondo. I motivi sono diversi:

Primo tra tutti, associarsi ad APOI significa essere riconosciuta come professionista, dando valore alla mia reputazione e credibilità. Sottoscrivo il codice etico di APOI che guida la mia condotta con i clienti e ogni anno ho l’obbligo di maturare i crediti formativi che vengono rilasciati in sede di aggiornamento professionale.

Il secondo motivo è che credo fortemente nella collaborazione tra professionisti ed APOI rappresenta una bellissima occasione di networking tra colleghi. 

Ho conosciuto persone fantastiche e professionisti dai quali imparare costantemente.

Che lavoro NON fa il Professional Organizer?

Ci tengo a chiarire anche di cosa non si occupa il Professional Organizer, indipendentemente dall’ambito di specializzazione.

Innanzitutto, il P.O. non decide al posto tuo: che sia cosa buttare del tuo armadio, che scelte lavorative fare, cosa dire ai tuoi figli.

Il Professional Organizer ti consiglia e ti segue sulla base delle informazioni condivise, ma non si sostituisce alla tua figura.

In secondo luogo, il Professional Organizer non è uno psicoterapeuta e non fornisce consulenza psicologica.

Dal mio punto di vista il supporto emotivo del P.O. è fondamentale per creare un legale di fiducia e di accettazione priva di giudizio che permetta al cliente di percepire sicurezza psicologica nell’affrontare il percorso.

Il P.O., tuttavia, non deve sostituirsi al lavoro dello psicologo, dello psicoterapeuta o dello psichiatra, che sono professionisti della salute mentale.

Da ultimo, il P.O. non è un Assistente Virtuale. Alcuni P.O. sono anche Assistenti Virtuali, in quanto le figure condividono alcuni aspetti della loro attività, come l’organizzazione e la semplificazione della vita dei propri clienti.

Tuttavia, la loro attività è differente per natura e per modalità di svolgimento. L’Assistente Virtuale (VA) può fornire servizi di supporto amministrativo, come la gestione dell’e-mail, l’organizzazione degli appuntamenti, la pianificazione di viaggi, la creazione di report e la gestione dei social media, tutto in modalità telematica.

Il P.O. si occupa della strategia dietro l’operatività, offre supporto nella elaborazione del metodo; può lavorare da remoto, ma certamente anche di persona.

In che ambiti lavora il Professional Organizer?

Il P.O. può offrire i suoi servizi nei seguenti ambiti:

  • Casa
  • Famiglia
  • Lavoro
  • Tempo
  • Gestione dei cambiamenti
  • Disorganizzazione cronica
Io mi occupo di aiutare liberi professionisti e aziende nella gestione dei flussi di lavoro, al fine di migliorare l’organizzazione e la produttività dei lavoratori.
Ovviamente le varie specializzazioni sono vasi comunicanti, per cui quando parlo con i miei clienti di lavoro parlo anche di gestione del tempo e li supporto nelle fasi di cambiamento della loro vita lavorativa.
 

Con questo articolo spero di averti chiarito dubbi e domande rispetto alla mia professione. Ogni Professional Organizer ha il proprio modo di lavorare e i propri servizi, se vuoi conoscere i miei clicca qui!

Stai per caso procrastinando? La legge di Parkinson ti può aiutare!

In questo articolo scoprirai 3 consigli per sfruttare la legge di Parkinson a tuo vantaggio!

Sei anche tu vittima della sindrome del “lo farò dopo”?

Se la risposta è sì, allora sai di cosa sto parlando. La procrastinazione è l’arte di rimandare, di posticipare, di rinviare qualcosa che dovrebbe essere fatto oggi, domani o la settimana prossima. Ma, alla fine, ciò che è rimasto inevitabilmente è un senso di colpa e stress che ci attanaglia.

Non preoccuparti, la procrastinazione riguarda più dell’80% dei lavoratori. Oggi voglio condividere con te alcuni consigli sulla base della legge di Parkinson, che possono aiutarti a superare questa sindrome una volta per tutte.

La Legge di Parkinson afferma che “il lavoro si espanderà in modo da occupare tutto il tempo disponibile per il suo completamento“.

Ciò significa che, se hai due ore per fare una presentazione, ci vorranno due ore per completarla. Questo comporta che tenderai inesorabilmente a ridurti all’ultimo e procrastinare l’esecuzione di quella attività.

 

Ecco 3 consigli per sfruttare la legge di Parkinson a tuo vantaggio:

  1. Crea un senso di urgenza e lavora come se avessi metà del tempo a disposizione. Spesso, quando abbiamo molto tempo a disposizione, tendiamo a diventare pigri e a procrastinare, ma quando siamo sotto pressione, diventiamo più produttivi e troviamo il modo di completare i compiti in modo efficiente. Una delle migliori tecniche per creare un senso di urgenza è impostare scadenze artificiali.
  1. Inizia l’attività, anche solo per due minuti. Il cervello entrerà in “modalità lavoro” e sarà più facile continuare. Spesso, la procrastinazione si basa sulla paura dell’ignoto o sulla paura di fallire, ma quando iniziamo a lavorare, il nostro cervello inizia a concentrarsi su cosa sta facendo, lasciando la presa su ciò che deve ancora fare. Imposta un timer per solo due minuti; dopo due minuti, puoi decidere se continuare o fermarti. La maggior parte delle volte, una volta che hai iniziato, vedrai che sarà molto più facile continuare.
  1. Fissa una ricompensa al termine dell’attività! Decidi un premio da concederti una volta terminata l’attività, ti aiuterà a portare avanti il compito sapendo che alla fine ti aspetta una ricompensa. La ricompensa può essere qualcosa di semplice, l’importante è che sia una cosa che ti piace e che ti motivi a terminare l’attività entro i tempi stabiliti.

 

Spero che questi consigli ti siano stati utili e ti auguro buona fortuna nella tua lotta contro la procrastinazione!